TERRITORIO Informazioni attualità

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Agricoltura: 5 milioni di euro alle aziende del biologico
 07.03.12

Sono state pubblicate le graduatorie di assegnazione dei fondi destinati alle aziende agricole ammesse ai finanziamenti comunitari, che ammontano a 5milioni di euro per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013. Si tratta degli interventi previsti dalla Misura 214 del Programma di sviluppo rurale che riguarda in particolare il sostegno all’agricoltura biologica. Dopo la consueta fase di istruttoria delle domande si procederà alla pubblicazione dei decreti di pagamento da parte di Agea. “Si tratta di un passaggio molto importante per le numerose aziende che lavorano nel biologico – sottolinea l’assessore Febbo – che grazie ad una specifica azione prevista dalla Misura 214 del PSR, riceveranno un prezioso sostegno per l’introduzione e il mantenimento di metodi di produzione biologici. In particolare, l’Azione 2 è rivolta a promuovere l’adozione di tecniche colturali con l’esclusione dell’impiego di sostanze chimiche, anche nel settore della zootecnia. Quello biologico è un settore in continua espansione, anche in Abruzzo, verso il quale l’amministrazione regionale rivolge il massimo impegno lavorando affinché ci siano le condizioni migliori per le aziende. La valorizzazione del biologico si traduce anche in un maggiore rispetto non solo dell’ambiente in cui viviamo ma anche della nostra salute. Anche i consumatori sono sempre più attenti ed informati e di conseguenze preferiscono acquistare prodotti sani e soprattutto sicuri. In questi ultimi anni la nostra regione – prosegue Febbo – ha mostrato una forte vocazione per l’agricoltura ecocompatibile come dimostrano dai numeri a nostra disposizione: in Abruzzo circa 30mila ettari sono dedicati al biologico con oltre 1.500 sono le aziende che praticano questo tipo di agricoltura su tutto il territorio, 190 delle quali fanno trasformazione di prodotti. Con la pubblicazione di queste graduatorie, si compie l’ultimo passaggio attraverso il quale può dirsi definitivamente completata la programmazione della Misura 214. Tutte le risorse finanziare previste per questo intervento, che comprendono anche agricoltura integrata e recupero della fertilità per i terreni del Fucino, possono dirsi utilizzate”.

Sansalvoinpiazza.it








Turismo: il futuro dell'economia europea è in viaggio

 07.03.12

Mentre l'economia arretra, il settore turistico sembra non conoscere crisi. Le strutture ricettive, infatti, continuano a registrare incrementi significativi: secondo i dati del sondaggio Eurobarometro dello scorso gennaio, nel 2011 ha viaggiato il 72% dei cittadini Ue e già l'80% dichiara di voler partire nel 2012. Dunque, turismo uguale crescita. O, per dirla con le parole del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, "motore dell'economia nel 2012". Autonomo, su due o quattro ruote e in cerca di relax. Questo il ritratto del viaggiatore europeo che emerge dal sondaggio Eurobarometro. Il 53% degli europei ha prenotato le vacanze via Internet, basandosi soprattutto sui consigli di parenti e amici. Ed ha preferito spostarsi con auto e moto – il 78% degli intervistati ha optato per questi mezzi di trasporto.
Nel 2011 ha viaggiato il 72% dei cittadini Ue intervistati. A preferire il proprio paese gli italiani (74%), i greci (80%) e i croati (73%).
Spagna e Italia le mete più visitate, seguite da Francia, Germania, Austria e Grecia. E, malgrado la crisi, le prospettive per il 2012 sembrano rosee. Il 73% degli intervistati non rinuncerà, infatti, alle vacanze, anche se il 33% di loro dovrà modificare i progetti iniziali.

Vincono le vacanze lunghe - il 41% dei cittadini Ue pernotterà dalle 4 alle 13 notti – e, anche per quest'anno, gran parte dei turisti preferirà le "bellezze" di casa propria o resterà comunque in Europa.
Ancora Spagna e Italia ai vertici delle destinazioni preferite.  Il turismo non accenna a perdere terreno, dunque, e si profila il nuovo motore dell'economia europea nel 2012, come ha dichiarato Tajani che, commentando i dati Eurobarometro per il 2011 e il 2012, ha definito viaggi e turismo "fattori economici trainanti per la ripresa in Europa".


Fasi




All'Aquila il primo Aperitivo a Km. 0
 06.03.12



Si è  tenuto sabato 3 marzo all’Aquila  il primo format di serata a filiera corta per l'agroalimentare finalizzato a richiamare e coinvolgere tutti gli appassionati di buone abitudini alimentari.  Presso il locale  l’E Cibus  si è svolto un aperitivo a chilometro zero in occasione del quale i partecipanti hanno  degustato gratuitamente diverse specialità gastronomiche tutte rigorosamente aquilane. L’iniziativa è nata  dalla collaborazione di un team di giovani composto da Ilse De Matteis, delegata regionale Giovani Impresa Coldiretti, Sabrina Tatangelo delegata provinciale, Luca e Aldo Piccinini titolari del locale  e dagli organizzatori Luca Danaschi e Marcello Di Giacomo. Le imprese agricole aquilane che hanno offerto  i prodotti sono: Sapori di Campagna di Ofena, La Mascionara di Campotosto e l’azienda agricola Fratelli Marronaro Pizzoli, oltre ad alcune aziende vitivinicole con  il Montepulciano, tutte aderenti alla Fondazione Campagna Amica e alla rete dei Mercati dei Produttori. L'iniziativa ha  rappresentato  un’occasione di incontro per rafforzare il ruolo della filiera corta e il consumo di prodotti a “Km 0”, oltre che per incentivare l’economia “Made in Aquila” in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze locali. Il “bioaperitivo” si propone così come il primo di una lunga serie attraverso una l’organizzazione di eventi finalizzati a promuovere la sana alimentazione, la sostenibilità ambientale e il risparmio.
 
Una Politica Agricola (per il Bene) Comune 

 06.03.12


La filiera agroalimentare deve orientarsi anche  verso modelli di produzione e sviluppo sostenibili e 'depetrolizzati' che richiedono ricerca e innovazione. Per questo la riforma della PAC al 2020, quella che dovrebbe porsi come traguardo la sicurezza alimentare dei cittadini europei, la dignità reddituale degli agricoltori nonché l’armonia del paesaggio rurale, deve non solo sostenere i modelli di agricoltura verdi, a partire dal e a far leva sul biologico, ma deve investire  in ricerca e conoscenza.
È questa la tesi di fondo del convegno Una Politica Argicola (per il Bene) Comune promosso da CGIL, FIRAB e Legambiente e che si è tenuto il 2 marzo a Roma, coordinato dal Prof. Piero Bevilacqua e al quale hanno preso parte, Vincenzo Vizioli e Maria Grazia Mammuccini per Firab, Massimo Morassut e Domenico Pantaleo per la FLC CGIL CRA, Giorgio Zampetti per Legambiente, Marcello Mastrorilli per il CRA, Mauro Gamboni per il CNR, Giuseppe Blasi responsabile della Direzione Generale della competitività per lo sviluppo rurale del MiPAAF, e i Sen. Francesco Ferrante, Leana Pignedoli e Paolo Scarpa Bonazza Buora.
“Nella definizione della PAC post 2013 – sottolinea Vincenzo Vizioli, presidente della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica – non solo bisogna promuovere in modo deciso i modelli agricoli sostenibili e virtuosi, come il biologico, ma bisogna rinnovare profondamente il sistema di produzione di conoscenze e innovazione, dedicandovi risorse adeguate.  La PAC del futuro deve investire in reti di conoscenze capaci di premiare la partecipazione dei produttori e la specificità ecologica e sociale dei territori e di offrire idee innovative per un cambiamento di paradigma economico”.
Partendo dal punto fermo che il cibo e il territorio non sono merci, bensì beni comuni, CGIL, FIRAB e Legambiente hanno sottolineato lo stretto nesso che lega la sostenibilità alla conoscenza, un binomio che dovrebbe essere centrale nell'orientare le scelte di indirizzo della nostra Politica Agricola Comune, così come nell'orientare i finanziamenti della ricerca di settore, riequilibrando i flussi di denaro pubblico dalla ricerca sull'ingegneria genetica vegetale a quella sull'agricoltura biologica e su recupero e valorizzazione della biodiversità di interesse agrario.

La fase, per altro, è proprio quella giusta per ridefinire le priorità tematiche della ricerca in agricoltura visto che sono in discussione le proposte legislative della Commissione Europea sul nuovo programma quadro di ricerca "Orizzonte 2020" e 2 giorni fa è uscita la comunicazione al Parlamento Europeo relativa al parternariato per l'innovazione "Produttività e Sostenibilità dell'Agricoltura" in collegamento proprio con il nuovo programma quadro e le proposte di riforma della PAC.
“In Italia si continua a perdere terreno agricolo e fertilità dei suoli, a consumare territorio e risorse idriche con gravi conseguenze ecologiche e ambientali, accentuate dai mutamenti climatici in corso". Questo il commento di Giorgio Zampetti della segreteria nazionale di Legambiente.
Ed aggiunge:“Una risposta forte a tutto questo  può arrivare da un modello agricolo multifunzionale che ha un ruolo sempre più importante nella tutela del territorio dal rischio idrogeologico, nella gestione sostenibile delle risorse idriche e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Obiettivi da raggiungere nell’interesse, oltre che della collettività, degli agricoltori stessi. Per questo motivo ribadiamo che la nuova Politica Agricola Comune deve prevedere strumenti concreti”.
Di ricerca nel settore primario si parlerà anche il 7 marzo a Bruxelles, giorno in cui si terrà una Conferenza della Commissione sul tema Ricerca e Innovazione in Agricoltura alla quale AIAB e FIRAB saranno presenti. Sarà l'occasione per riportare il dibattito di oggi e per mettere in primo piano l'agricoltura biologica e gli agricoltori nel futuro delle strategie di ricerca evitando che vengano considerati i soli interessi dell'industria.

Un pacchetto di strumenti finanziari per le imprese agricole

03.03.12


Ministero delle Politiche agricole, Ismea e Borsa merci telematica (Bmti) insieme per facilitare l'accesso al credito degli imprenditori agricoli. Ieri, nel corso del workshop «Credito e agricoltura: nuove opportunità per le imprese», organizzato presso l'Unioncamere a Roma, sono stati presentati una serie di interventi inediti o rivisti in base alle nuove esigenze del settore.
Tra le novità c'è il Fondo credito, previsto nel decreto liberalizzazioni e ora all'esame delle Camere, tramite cui, ha spiegato il ministro delle politiche agricole, Mario Catania, "faremo incontrare, attraverso gli sportelli bancari, la richiesta di credito da parte degli imprenditori e i finanziamenti pubblici, anche quelli legati a programmi europei, consentendo in questo modo alle banche stesse un'operazione virtuosa che ha dei riflessi in termini di abbattimento degli interessi", così da semplificare le procedure di accesso al credito e offrire, al contempo, garanzie agli istituti bancari.
Fino ad oggi, infatti, un agricoltore, per realizzare un progetto con il cofinanziamento dei fondi europei per lo sviluppo rurale doveva, da un lato, avviare le pratiche con la Pubblica amministrazione e, dall'altro, iniziare la trattativa con la banca per ottenere un finanziamento che copra la quota a carico dell'azienda.
Con il nuovo sistema, invece, le risorse pubbliche per gli investimenti saranno convogliate nel Fondo credito, in modo che l'intera operazione (linea di credito e accesso alla disponibilità della parte pubblica) potrà essere effettuata presso la banca; banca che, grazie alla liquidità garantita, potrà anche applicare tassi di interesse inferiori.
Altri strumenti attivi, che mette a disposizione l'Ismea per supportare gli investimenti delle Pmi che operano nel settore agricolo, e ridurne il rischio di indebitamento, sono:
  • il Fondo di garanzia a prima richiesta, che permette l'accesso al credito di quelle aziende che non hanno garanzie proprie sufficienti per le banche, abbattendone i costi di finanziamento,
  • il Fondo di investimento nel capitale di rischio, con partecipazioni dirette e indirette nel capitale delle aziende,
  • la GCard,«un merito creditizio» rilasciato dall'Istituto e finalizzato alla garanzia a prima richiesta,
  • il Rating, modello specifico per le imprese agricole realizzato in collaborazione con Moody's Kmv.
L'obiettivo è diffondere sempre più questi strumenti tra le imprese agricole e le banche, anche grazie all'eventuale attività promozionale delle Camere di Commercio.

Per quanto riguarda, invece, gli interventi della Bmti per facilitare l'accesso al credito delle imprese agricole, dopo una fase di sperimentazione, da oggi è possibile affettuare l'anticipo delle fatture derivanti dai contratti telematici, sui quali si può attivare anche la garanzia del credito per proteggersi così dal rischio di insolvenza. Lo strumento è "una risposta in termini di liquidità e alla difficoltà di accesso al credito" del settore agricolo, ha affermato il ministro Catania.
Ansa





AGROALIMENTARE:DOMANI LA FIRMA DEL PROTOCOLLO AGIRE-DISTRETTO IT.QSA
28.02.12


ALLA CONFERENZA STAMPA PARTECIPERANNO GLI ASSESSORI CASTIGLIONE E FEBBO (REGFLASH) Pescara, 28 feb. Il vice presidente della Regione con delega allo Sviluppo Economico e all'Innovazione tecnologica, Alfredo Castiglione, e l'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, alle 11.30 di domani, mercoledì 29, a Pescara, presso la sede della Regione di viale Bovio (sala blu), parteciperanno alla firma di un Protocollo d'Intesa tra il Polo di Innovazione AGIRE (AGroIndustria Ricerca Ecosostenibilità) e il Distretto Agroalimentare IT.QSA (Innovazione tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti. Contestualmente alla sottoscrizione dell'accordo si terrà una conferenza stampa nella quale verranno illustrati i contenuti dell'intesa. L'obiettivo principale è quello di accrescere le possibilità di collaborazione nel settore agroalimentare e favorire una più incisiva azione di sviluppo della ricerca in favore delle imprese abruzzesi interessate. A firmare il protocollo saranno il presidente del Polo di Innovazione AGIRE, Salvatore Di Paolo, e l'amministratore delegato del Distretto, Luigi Bignardi. (REGFLASH)


Regione.abruzzo.it






Turismo culturale: l'impegno di Terra Osca
 28.02.12

Da sempre si ritiene che l’Alto Molise abbia dei tesori nascosti in ambito turistico, un patrimonio che per troppo tempo non è stato sfruttato al massimo. Per rispondere a queste esigenze, finora rimaste insoddisfatte, nasce Terraosca.
L’idea, partorita da Danilo Di Nucci e Nicola Mastronardi, in risposta a tutte quelle risorse ambientali, storiche e culturali che rappresentano un potenziale non indifferente: "Nonostante negli ultimi 15 anni si siano fatti grandi passi in avanti per quanto riguarda l'offerta ricettività, l'Alto Molise si trova in una condizione di forte ritardo rispetto ad altri territori di montagna che hanno fatto del turismo ambientale una importante fonte di reddito" ha asserito, a tal proposito, Di Nucci.
Terra Osca viene al mondo per offrire la possibilità ai turisti di percorrere strade rurali e tratturi, assimilando il territorio abbandonando la frenesia che caratterizza la quotidianità. L’organizzazione propone itinerari, della durata variabile (da un giorno a una settimana, a gruppi di 8/10 persone; organizziamo visite guidate ad Agnone o a Pietrabbondante.
"Per iniziare abbiamo deciso di puntare fortemente su quella che, allo stato attuale, è una fortissima caratterizzazione del Molise: stiamo parlando dei tratturi e di una loro valorizzazione in senso turistico-culturale. Per questo motivo, forti del fatto che in Alto Molise vi è la più alta concentrazione di tratturi dell'intera regione, abbiamo costruito, attorno a loro, degli itinerari che vanno ad abbracciare anche le altre risorse naturalistiche del territorio oltre che Sanniti, gastronomia ed eccellenze culturali" ha spiegato Di Nucci.
La proposta di Terra Osca perciò è quella di inserire il territorio alto molisano all’interno delle guide dei tour operator affinché la zona possa, finalmente, trarre guadagno dalle ricchezze che il popolo Sannita ci ha lasciato in eredità.
Di Nucci quindi ha concluso così: "Accanto al turismo naturalistico l'idea è quella, se mai ce ne sarà l'occasione e con l'aiuto di altre figure, di poter andare a gestire parte dell'interessantissimo patrimonio culturale del nostro territorio".

altomolise.it








Turismo: polo unico neve per rilancio Alto Molise e Matese

Progetto provincia Isernia che comprende otto comuni

25.02.12





 ISERNIA, 22 FEB - Un polo unico della neve che comprendera' i comuni dell'Alto Molise e quelli del versante nord del Matese, con pacchetti turistici economicamente vantaggiosi.

E' il progetto della Provincia di Isernia per favorire lo sviluppo del turismo nelle aree interne. Destinatari sono otto comuni della provincia: Agnone, Capracotta, Pescopennataro, Roccamandolfi, San Pietro Avellana e Vastogirdardi. Primo passo il 29 febbraio con l'inaugurazione di una pista di pattinaggio sul ghiaccio nella localita' sciistica di Capracotta.


Ansa









AGRICOLTURA: Il decreto AGEA  consente di sbloccare le indennità compensative

23.02.12


La firma del decreto n. 249 di Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, consente l’immediato pagamento delle indennità compensative e, dunque, sarà possibile dare un primo e concreto sostegno agli agricoltori abruzzesi colpiti duramente dall’ondata di maltempo. A causa dell’emergenza neve, infatti, molte aziende agricole sono ancora alle prese con numerose criticità con i disagi maggiori che si registrano soprattutto nelle aree interne e montane. Per questo, l’assessore Febbo, si era attivato già nelle prime ore successive all’emergenza per mettere in campo tutti gli interventi necessari in favore del settore agricolo ottenendo l’immediato pagamento delle Misure dell’Indennità compensativa (la 211 e la 212). Si tratta di interventi specifici che riguardano in maniera particolare le aziende agricole delle zone svantaggiate e montane che sono le più colpite dalle copiose precipitazioni nevose. “L’Agea – comunica l’assessore – ha emesso il decreto numero 249 e, grazie a questa procedura di emergenza, in breve tempo, i nostri agricoltori potranno riscuotere quanto dovuto relativamente ai residui degli anni che vanno dal 2008 al 2010. Il sostegno alle zone svantaggiate – conclude Febbo – ha l’obiettivo di contribuire ad un uso continuato delle superfici agricole, alla cura dello spazio naturale, al mantenimento e alla promozione di sistemi di produzione agricola sostenibili. E in questo momento si tratta di interventi quanto mai prioritari ed urgenti”.

Pescara, 20 febbraio 2012

Sansalvoinpiazza.it




ORTONA 1943

23.02.12









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Biologico: Trasparenza,semplificazione,crescita - Accordo UE-USA
18.02.12
Accordo storico sul commercio dei prodotti biologici. E' quello firmato ieri da Unione europea e Stati Uniti, i due maggiori produttori bio al mondo. Un partenariato che migliora la trasparenza delle norme e crea grandi opportunità per i produttori, soprattutto per le Pmi che operano nel settore. Dal 1 gennaio 2012, infatti, verranno abbattuti gran parte degli ostacoli normativi e burocratici per commerciare sulle due sponde dell'Atlantico. Il biologico, che già in Ue e Usa vale 40 miliardi di euro, è destinato a crescere ancora. Ottima notizia per l'Italia, leader nella produzione biologica.
Cosa cambia
L'accordo velocizza e semplifica la commercializzazione dei prodotti biologici fra le due sponde dell'oceano. Finora, infatti, produttori e imprese dovevano ottenere due diverse certificazioni, Ue ed Usa. Ciò comportava un duplice onere a livello di spese, ispezioni e pratiche.
Con quest'accordo - firmato a Norimberga da Dacian Cioloş, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Kathleen Merrigan, sottosegretario del ministero statunitense dell'Agricoltura e Isi Siddiqui, ambasciatore Usa per il commercio e principale negoziatore per l'agricoltura – le produzioni biologiche conformi alle disposizioni possono essere etichettate e vendute come prodotti biologici certificati.
Il partenariato segue una serie di controlli in loco al fine di garantire la compatibilità della regolamentazione, delle misure di controllo della qualità, e dei requisiti in materia di certificazione ed etichettatura.
Esistono in effetti alcune differenze fra le norme europee e quelle statunitensi. Primo fra tutti l'utilizzo di antibiotici, vietati dallo USDA, US Department of Agriculture – tranne in caso di infezioni batteriche invasive – ma non in Europa. Differenza cui si è ovviato in modo semplice: i prodotti biologici commercializzati nell'ambito del partenariato dovranno accertare il mancato utilizzo di antibiotici.
In termini economici, si tratta di un grande passo in avanti. Il mercato biologico, che ad oggi vale complessivamente 40 miliardi di euro, è destinato a crescere a partire dal 1 giugno 2012, quando l'accordo entrerà in vigore. L'abbattimento di spese e ostacoli burocratici per le imprese operanti nel settore, in particolare per le Pmi, equivale infatti a espansione delle vendite e crescita dell'occupazione.

Fasi




TURISMO:DI DALMAZIO, successo dell'Abruzzo alla fiera ad Oslo

 15.02.12


 L'Aquila, 14 feb. - Dall'enogastronomia alla montagna invernale, dal mare alla natura passando per i borghi: la Norvegia sembra essere particolarmente interessata all'offerta turistica dell'Abruzzo. È quanto emerge dalla Fiera di Oslo dove l'Abruzzo, unica regione italiana insieme con la Sardegna, era presente con un proprio stand, che ha ottenuto un grande successo di e fra gli addetti ai lavori, all'interno dello spazio espositivo messo a disposizione dall'Enit. "Nella tre giorni di Oslo - spiega l'assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio - abbiamo potuto constatare, dai contatti realizzati, che il mercato norvegese è molto interessato all'Italia come destinazione soprattutto per lo stile di vita e il benessere inteso come qualità di vacanza. Questo permette all'Abruzzo di essere competitivo su uno standard di mercato elevato". Quest'anno la fiera di Oslo ha contato 42 mila presenze in tre giorni e l'Abruzzo era presente con 4 operatori: Consorzio Abruzzotravelling, Gruppo Hotel Santacroce, Consorzio Abruzzo promotion e Comune di Montesilvano. "Il successo della partecipazione dell'Abruzzo - sottolinea l'assessore - testimonia la validità della scelta, fatta un anno fa, di puntare fortemente anche sul mercato norvegese e scandinavo in generale. In questo senso, i dati 2011 sulle presenze norvegesi in Abruzzo ci danno ragione, ma la copiosa ed entusiasta partecipazione di operatori e giornalisti norvegesi alla fiera di quest'anno ha confermato la grande attenzione di quel mercato nei confronti della nostra regione e la validità dell'offerta turistica abruzzese.
Quello norvegese e scandinavo è, per capacità di spesa e propensione al viaggio, un mercato particolarmente appetibile.
Occorre procedere a selezioni ed analisi attente, ad una programmazione integrata per aggredire i mercati ed al monitoraggio dei ritorni per valutare l'efficacia dell'investimento. E questo significa - conclude l'assessore - un più razionale e produttivo utilizzo delle poche risorse disponibili".










Agricoltura: dal 2012 nuove regole per il settore vitivinicolo


11.02.12







Indicazione in etichetta per distinguere i vini biologici da quelli convenzionali e regole più severe per la certificazione, non più solo sulla base delle uve utilizzate, ma anche rispetto alle pratiche enologiche e alle sostanze usate. Queste le nuove norme approvate ieri dal Comitato permanente per la produzione biologica dell'Unione europea.



Il settore vitivinicolo è in parte esente dalle attuali norme comunitarie sui prodotti biologici, il regolamento (CE) n. 834/2007. La certificazione è infatti prevista in base alla qualità delle uve e non riguarda la qualità del processo di vinificazione.
Con le nuove regole, che saranno pubblicate nelle prossime settimane in Gazzetta ufficiale europea, a partire dalla vendemmia 2012 anche le pratiche enologiche e le sostanze utilizzate rientreranno nella disciplina europea.
In particolare sono banditi l’acido sorbico e la desolforazione, mentre la quantità di solfiti dovrà essere di almeno 30-50 mg per litro inferiore al livello previsto nel vino convenzionale.
In realtà, fa sapere Confagricoltura, “sui solfiti i produttori italiani sono già più rigidi della normativa europea”. Il livello stabilito rappresenta un compromesso con i paesi del Nord Europa, che “per difficoltà climatiche e tecnologiche, sono costretti ad usare questo composto in grandi quantità”. I produttori italiani osservano, invece, già criteri più rigorosi, ma non potranno rendere visibile questa qualità dei loro vini, in modo da valorizzarli sul mercato rispetto ad altri prodotti biologici, oltre che rispetto ai vini convenzionali.
Per quanto riguarda il riconoscimento da parte dei consumatori, tutti i produttori che soddisfano le nuove norme potranno esibire la dicitura “biologico” in etichetta, insieme al logo comunitario che contrassegna tutti i prodotti di questo tipo, la foglia verde disegnata da 12 stelle, e al numero di codice del competente organismo di certificazione.
Il risultato, per il commissario all'agricoltura Dacian Cioloș, sarà una maggiore trasparenza a vantaggio dei consumatori, ma anche un miglior posizionamento commerciale dei vini europei sui mercati globali. In altri paesi, infatti, come Cile, Usa, Australia e Sudafrica, sono già in vigore norme per i vini biologici.
Fasi









Export e le Piccole Imprese Abruzzesi


10.02.12



Daniele Becci , Presidente del Centro Estero delle camere di commercio d’Abruzzo, preme sulla necessità  della formazione per migliorare la competitività delle imprese abruzzesi. L’aver presentato,ieri a Pescara, progetti ed attività del primo semestre 2012 per la promozione delle PMI del territorio e dell’internazionalizzazione delle aziende, mette in evidenza l’importanza di  un progetto formativo su tematiche fiscali, legali, doganali ed economiche. A ciò  si aggiunge la necessità di fornire, alle imprese partecipanti , gli strumenti idonei per reagire alla recessione, per trarre vantaggio da eventuali opportunità nascenti e porre le basi per riproporsi sui mercati esteri. Questo corso prevede anche incontri di assistenza individuali  con i relatori interessati, allo scopo di analizzare le specifiche problematiche delle aziende e risolvere dei casi concreti.  Sono pronte due ‘missioni’ per l’estero: una organizzata dalla Camera di Commercio di Pescara, in collaborazione con   il Centro estero nell’ambito del progetto “Vita Vite” che vedrà protagonista il gusto delle eccellenze abruzzesi a Berlino il 13 febbraio.



L’altra missione sarà a Mosca dal 13 al 17 febbraio nell’ambito del progetto Prodexpo. L’ evento internazionale di maggiore rilevanza per il settore agroalimentare che conta la partecipazione di più di duemila ditte provenienti da 55 Paesi. Per questo motivo, il Centro Estero Abruzzo ha inteso promuovere la partecipazione alla manifestazione di sei ditte abruzzesi, appartenenti sia al settore vinicolo che quello alimentare. Le ditte espositrici abruzzesi sono: Saquella – Cantine Zaccagnini – Citra Vini – Tenuta I Fauri – Cantine Draganisrl e Cantine Mucci.



Prossima tappa Brasile senza però tralasciare i mercati tradizionali quali l’Europa, il Giappone e gli States.  


















 03.02.12


Il progetto di riforma presentato dal commissario europeo all'Agricoltura Dacian Ciolos “non ci soddisfa, perché dimentica il valore delle imprese agricole italiane”. Così il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, inaugurando l'edizione 2012 di Fieragricola a Verona e i festeggiamenti per i 50 anni della PAC. Nel corso dei negoziati, assicura il ministro, premeremo per ottenere una Politica agricole comune che tuteli le specificità e la qualità dei prodotti made in Italy.


Le ragioni dell'opposizione italiana alle proposte dell'Esecutivo Ue sono ormai note. Nel novembre 2011 le principali organizzazioni del comparto - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri – hanno raggiunto un'intesa su un documento comune da sottoporre al commissario Ciolos che chiedeva di rivedere tre aspetti:le risorse,il greening,la definizione di agricoltore attivo.


Tutti temi dibattuti a Verona nel corso del convegno organizzato dalla Rappresentanza italiana della Commissione europea sui 50 anni della PAC. A discuterne Aldo Longo, direttore presso la direzione generale agricoltura della Commissione europea, Felice Assenza, dirigente rapporti internazionali del Ministero delle Politiche agricole, e Alessandra Pesce, responsabile del servizio ricerche dell’Istituto nazionale di economia agricola.


Per quanto riguarda i fondi, due sono gli aspetti critici per l'Italia.

Innanzitutto la spesa prevista, 435,5 miliardi a prezzi correnti. Per Longo un successo, dato che nonostante la contingenza economica negativa, si mantiene il budget sul valore attuale. Per Assenza, un risultato migliorabile, dato che l’inflazione nei sette anni di programmazione determinerà una perdita del 12%.
Il secondo tema è la redistribuzione delle risorse tra gli Stati membri. La Commissione ha infatti stabilito di utilizzare come parametro per il calcolo dei pagamenti diretti la superficie coltivata. Per l'Italia questo significa che deve cedere fondi, a vantaggio di altri stati. Ma il pagamento ad ettaro, sottolinea Essenza, finisce per privilegiare il latifondo e produzioni marginali, a scapito degli agricoltori specializzati, che sfruttano meno terra ma investono di più per ottenere prodotti di qualità.
Se il calcolo degli aiuti prendesse a parametro, invece, la redditività, continua il dirigente del Mipaaf, l'Italia non dovrebbe perdere fondi ma anzi risulterebbe al di sotto della media Ue per rilevanza degli aiuti.
Altro nodo da sciogliere, la questione del greening. La Commissione ha individuato tre misure ambientali cui dedicare un terzo degli appezzamenti: pascoli permanenti, diversificazione e aree di interesse ecologico. Secondo le associazioni di categoria e il ministero si tratta di interventi modellati sull'agricoltura continentale, che trascurano colture altrettanto benefiche per l'ambiente presenti nelle aree mediterranee, quali le coltivazioni legnose, e rischiano di scoraggiare gli agricoltori. Per Essenza, ad esempio, piuttosto che dover diversificare, e adempiere alle pratiche burocratiche necessarie, gli agricoltori potrebbero decidere di abbandonare quelle porzioni di suolo.
Un rischio da evitare, secondo Alessandra Pesce, se si considera che negli ultimi 50 anni sono stati abbandonati 8 milioni di ettari di terreno fertile.
Infine l'agricoltore attivo. L'Italia chiede che si lasci agli Stati membri la disciplina su chi può accedere agli aiuti comunitari; la Commissione sostiene che si andrebbe incontro a troppi regimi diversi e forse incompatibili e difende la sua definizione come l'unica strada percorribile.I negoziati sul progetto di riforma inizieranno tra qualche mese. La partita si annuncia lunga.

Fasi
















EXPORT: FEBBO, NESSUNA CRISI PER VINO E PASTA ABRUZZESI




 30.01.12





I DATI UFFICIALI DI ISTAT, CRESA E BANCA D'ITALIA EXPORT: FEBBO, NESSUNA CRISI PER VINO E PASTA : Pescara, 26 gennaio "I dati ufficiali a nostra disposizione sulle esportazioni ci dicono che non si può affatto parlare di discesa o peggioramento nei settori del vino e della pasta. Affermare che c'è una crisi appare improprio visto che i numeri ufficiali forniti da Istat, Cresa e Banca d'Italia si riferiscono al periodo gennaio-settembre 2011. Inoltre per correttezza di informazione bisognerebbe spiegare cosa si intende quando si parla del distretto industriale del Montepulciano d'Abruzzo". A ridimensionare la fotografia allarmante scatta sulle esportazioni abruzzesi in questi giorni è l'assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo. "Inoltre - precisa Febbo - i dati che possiamo analizzare sono globali, a livello regionale, e sono molto chiari: nel periodo gennaio-settembre 2011 la voce "vini di uve" ha registrato un +3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente considerando però che nel 2010 abbiamo raggiunto il traguardo storico che ci ha visto superare i 100 milioni di esportazioni. Se volessimo analizzare una crescita regionale del 96,4% rispetto al 2003, con l'export italiano che nello stesso periodo è cresciuto del 45,5%, potremmo affermare che i vini abruzzesi marciano ad un passo più veloce rispetto alla media italiana. Il mercato delle esportazioni è diventato più importante di quello interno, come ha sostenuto anche Coldiretti, e per questo se si vuole sostenere il settore bisogna promuovere e sostenere i vini abruzzesi all'estero. Se invece volessimo fare delle previsioni al 31 dicembre 2011 si potrebbe prevedere un'altra grande performance per il vino abruzzese. Certo - aggiunge Febbo - considerando il periodo non certo roseo a livello globale si potrebbe preventivare anche un rallentamento della crescita ma il segno resterebbe sempre positivo. Ribadisco comunque che mancano ancora i dati ufficiali Istat su scala regionale relativi all'ultimo trimestre 2011. Discorso diverso per quanto riguarda la pasta per la quale c'è stata una lievissima flessione dello 0,1% rispetto al 2010 ma sono certo che almeno per quanto riguarda i due settori presi in esame escluderei in maniera decisa la possibilità di parlare di crisi. Eviterei inoltre inutili allarmismi che rischiano di essere dannosi per tutto il sistema rurale. Non possiamo e non vogliamo nascondere la realtà che ci mostra una regione e un Paese alle prese con una crisi economica mondiale che ha effetti negativi su tutto il sistema, ma allo stesso tempo dobbiamo mettere in risalto le preziose risorse a nostra disposizione, sempre più apprezzate a livello internazionale, che possono dare un contributo notevole per il rilancio dell'economia abruzzese".


Regione.abruzzo.









Il Montepulciano d'Abruzzo dell'azienda 'Jasci & Marchesani' premiato a 'Sense of Wine'


29.01.12




Importante riconoscimento per il Montepulciano d’Abruzzo prodotto dall’azienda agrobiologia-vinicola 'Jasci & Marchesani' alla manifestazione “Sens of wine” organizzata al Palazzo dei Congressi a Roma dal 26 al 29 gennaio.

A fregiare l’azienda vastese dell’onorato premio Luca Moroni, ideatorie dell’evento giunto ormai alla sua settima edizione, che vede ogni anno protagoniste le migliori eccellenze in campo enogastronomico.

“Una grande emozione salire sul palco a ritirare l'ambitissimo premio” afferma Nicola Jasci “il nostro Ianù considerato il vino migliore d'Italia, per noi come un sogno divenuto realtà, un sogno racchiuso in una bottiglia.

Tanta emozione nel sentire un guru dell'enologia nazionale definire il tuo vino: "un'onda intensissima e fragorosa di dolcezza di frutto e di spezie che ha la forza, il sibilo e la potenza effusiva di un'esplosione di vaniglia e mora... il profumo più potente, imprimente e persistente mai sperimentato da un rosso. Il Montepulciano d'Abruzzo migliore di tutti i tempi".



Virginia Muratore










Valorizzare i territori dell'Alto Vastese e della Valle del Trigno.


 27.01.12


CARUNCHIO (CH). Un incontro per approfondire progetti e rinnovare l'adesione al Centro Studi della Montagna Vastese e della Valle del Trigno impegnato nella tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, storico e ambientale di questi territori da troppo tempo "marginalizzati". E' quello che si terrà sabato 28 gennaio alle ore 16:00 in via G. Marconi 15 a Carunchio.
All'incontro - spiega una nota - sono invitati i soci e i cittadini del Medio-Alto Vastese e della Valle del Trigno.
Si tratta- prosegue l'invito - di un'occasione da non perdere per conoscere da vicino le attività in programma e per costruire una rete attiva di collaborazioni tra i paesi e le realtà del territorio.
Principali punti all'ordine del giorno saranno:
- Obiettivi e consuntivo 2011;
- Rinnovo cariche elettive e organizzazione dell'associazione;
- Programma attività 2012-2013.
In merito all'ultimo punto verrà presentato il calendario degli eventi programmati per il 2012: escursioni, progetti editoriali, web marketing, convegni e piani di sviluppo di attività promozionali del territorio vastese, della valle del Trigno e alto molisano.
Partecipare all'incontro è un'importante occasione per avviare azioni concrete per costruire un futuro attento alla qualità della vita e dell'ambiente, nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche che caratterizzano i territori di confine tra l'Abruzzo e il Molise.











Fossacesia – Salviamo l’Abbazia di San Giovanni in Venere



 26.01.12


Rischio di lottizzazioni di siti lungo il viale che porta alla medioevale Abbazia di San Giovanni in Venere, Un vero e proprio attentato al verde ed al patrimonio artistico e culturale. E’ quanto si è discusso ieri a Fossacesia al convegno cui ha partecipato il Presidente Nazionale di Italia Nostra, Alessandra Mottola Molfino. La costruzione di ville e strutture ricettive in un’area da tutelare, non è accettabile da movimenti cittadini ed associazioni. Pur tuttavia, una delibera della giunta comunale approvata a novembre 2011, consente la costruzione di abitazioni e strutture ricettive lungo il viale entro un’area di 400 mq. Ma mentre dal fronte dei no si richiede una rimodulazione del progetto, da parte dell’amministrazione,nonostante l’interesse di salvaguardare l’ambiente, non c’è la rinuncia ad un investimento edilizio. (Il Centro)


Occorre aspettare ed essere vigili e sulla base della trasparenza, leggere la decisione definitiva del Consiglio Comunale prima degli eventuali inizi dei lavori.















Apicoltura: la Regione eroga contributi


 25.01.12
La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Angiolina Fusco Perrella, ha apporvato il Programma regionale annuale 2011/2012 di sviluppo dell'apicoltura e l'avviso pubblico per la presentazione delle domande di contributo per azioni dirette al miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura per l'annualità 2012. Le risorse previste ammontano a 57 mila euro. «Obiettivo strategico del Programma - ha detto l'assessore - è quello di favorire lo sviluppo qualitativo e quantitativo dell'apicoltura su tutto il territorio regionale nel rispetto dei principi di tutela dell'ambiente e della salute del consumatore, in armonia e secondo le linee guida indicate nel regolamento comunitario e nelle disposizioni normative nazionali. Mira, inoltre, al potenziamento della professionalità degli operatori e al miglioramento tecnologico delle aziende apistiche. Per il conseguimento degli obiettivi è prevista l'attuazione di specifiche azioni, per ciascuna delle quali il Programma definisce l'entità dei contributi e i relativi beneficiari». Le domande dovranno essere presentate dal 1/o febbraio al 1/o marzo 2012. L'Avviso pubblico e la relativa modulistica sono disponibili sul sito della Regione Molise (www.regione.molise.it).
Ansa



Agricoltura - L’Evoluzione del tendone


25.01.12





Le prime forme di allevamento della vite venivano realizzate utilizzando materiali aziendali di recupero (pali di legno, canne, alberature): si parlava quindi di alberello, di vigna con le canne, di vite maritata e diverse altre forme di filari. L’evoluzione verso strutture di sostegno più durature, si è avuta con l’avvento del filo di ferro; pertanto nel territorio teatino si è assistito alla crescita di una forma di allevamento orizzontale, una sorta di pergola continua ed estesa: il tendone (volgarmente definita ‘capanna’). Con l’avvento delle macchine agricole, le vecchie forme di allevamento erano destinate ad essere trasformate. Si è partiti convertendo alcuni dei vecchi impianti che contavano circa 10.000 piante per ettaro (sesto medio di ml. 1,00x1,00),abbattendo le viti a file alterne ed innalzando la zona vegetativa e produttiva a circa 180 cm da terra. Si sono ottenuti così i primi tendoni di uva da vino con un sesto medio di ml 2,00x2,00 e quindi con una presenza di circa 2.500 viti per ettaro. Un  ulteriore passo avanti venne fatto quando si realizzarono nuovi impianti al sesto di ml 2,50x2,50 che poi divenne l’investimento più usato nel territorio chietino con la presenza circa di 1.600 piante ad ettaro.



Il tendone è stato il risultato di un’evoluzione e razionalizzazione nella tecnica di coltivazione della vite. Questo metodo presenta numerosi vantaggi quali la protezione dell’uva dal sole nelle estati calde ed assolate; maggiore distanza della vegetazione e dell’uva da terra con minori problemi di attacchi parassitari. Ingiuste ed inaccettabili sono le critiche che vengono sollevate per questo metodo. Le scelte vengono fatte valutando diversi fattori: l’obiettivo enologico, le dimensioni aziendali, il livello di meccanizzazione, la giacitura, il sesto impianto, la varietà e non ultimo, l’esperienza dell’imprenditore agricolo. Nell’ultima vendemmia si è potuto osservare la differenza di qualità tra le uve dei filari,fortemente appassite dal forte caldo di agosto e settembre, e quelle dei tendoni, dove il fenomeno si è riscontrato raramente e limitatamente  a qualche grappolo posto ai margini dei vigneti.


Attualmente in Abruzzo nuovi impianti di tendone vengono realizzati solo nel territorio chietino.









Il progetto della cooperativa “Oltre l’Orizzonte” : Un orto per i disabili



 24.01.12



VILLAMAGNA – Un intero appezzamento per coltivare con le proprie mani piante ed ortaggi. Questo è il nuovo progetto dell’Associazione ‘Orizzonte’ di Francavilla promosso con il Comune di Villamagna dove, in contrada San Severino, sorge l’orto dedicato ai diversamente abili.  L’idea nasce dalla necessità di inserire gli utenti in un circuito lavorativo che permetta loro di socializzare, guadagnare e condurre una vita il più possibile serena. L’obiettivo dell’associazione è quello di dare vita ad una vera e propria attività commerciale con l’apertura di un chiosco nel quale gli iscritti potranno finalmente trovare una collocazione lavorativa.





ICT & Tourism Initiative: un network europeo per gli operatori turistici









 20.01.12

Si chiama ICT & Tourism Initiative e il suo obiettivo è creare un network comunitario tra operatori e distributori dei servizi turistici per rispondere adeguatamente alle esigenze dei turisti nell'era digitale. Si tratta del nuovo progetto lanciato dalla Commissione europea per rafforzare la competitività delle piccole e medie europee operanti nel settore del turismo.



La diffusione di Internet nel mercato unico ha completamente rivoluzionato il turismo tradizionale. Oggigiorno, infatti, molti cittadini europei pianificano le proprie vacanze ricorrendo a servizi online, dalla ricerca delle informazioni (viaggi, località e soggiorni) sino alla prenotazione di una camera d'albergo.



Dunque, secondo le previsioni della Commissione, nei prossimi anni si passerà progressivamente da un turismo di massa ad un turismo "su misura"; ma mentre le grandi compagnie turistiche stanno rispondendo bene alle nuove opportunità offerte da Internet, le aziende più piccole non riescono a tenere il passo.

Se da un lato le grandi imprese turistiche sfruttano a pieno le potenzialità dell'e-commerce, le pmi generalmente evitano la distribuzione dei propri prodotti e servizi su Internet, soprattutto per ragioni economiche.La Commissione ha quindi deciso di sostenere le pmi con l'ICT & Tourism Initiative articolata in tre pilastri:

-          pilastro politico, pilastro tecnologico, pilastro operativo.

Nell'ambito del primo pilastro verrà istituito un gruppo di esperti, che riunirà personalità del settore turistico e dell'ICT. Il gruppo avrà il compito di analizzare le evoluzioni del mercato, individuando e definendo nuove raccomandazioni per le future strategie politiche della Commissione in questo settore.

Il secondo pilastro, invece, prevede la realizzazione di un progetto (P.ICT.URISM) volto a facilitare la cooperazione tra aziende turistiche attive in ambiti diversi. L'obiettivo è favorire la partecipazione delle pmi e la loro transizione verso servizi sempre più tecnologici ed innovativi, rafforzando le relazioni economiche con altri partner internazionali. Il progetto, che avrà una durata di 30 mesi, sarà realizzato da un consorzio composto dall'ECTAA, HOTREC, ITH, Università Bocconi e ZN; le risorse stanziate per P.ICT.URISM ammontano a 1,95 milioni di euro.

L'ultimo pilastro, infine, offrirà alle imprese turistiche un portale che le assisterà tanto nel processo di decision-making quanto nella vendita e diffusione dei propri servizi. Il portale fornirà informazioni aggiornate sull'andamento dei mercati, le opportunità di finanziamento, norme e statistiche.
Le iniziative promosse dagli ultimi due pilastri saranno avviate nel corso del 2012. (Fasi)

Il nibbio reale - Un esemplare da tutelare

20.01.12

























CARPINETO SINELLO è il più grande “dormitorio” di nibbio reale d’Abruzzo. Il territorio compreso tra Atessa, Casalanguida, Carpineto Sinello e Guilmi  risulta vocato ad ospitare e proteggere questo raro rapace quasi  sconosciuto a livello nazionale. L’Alto Vastese è stato inserito,dietro parere favorevole della Regione tra le Important Bird Areas (IBA) ossia nell’elenco delle aree europee di maggiore importanza ornitologica che le autorità devono tutelare per la conservazione della specie a rischio estinzione.



L'orso marsicano colpito da una malattia virale

























19.01.12
Sarebbe da attribuire ad una malattia virale la morte dell’esemplare di orso marsicano trasferito nel Parco Nazionale d’Abruzzo,  Lazio e Molise per essere curato. Dal Parco regionale Sirente-Velino, il plantigrado era stato trasportato al centro visita di Pescasseroli. Preso in consegna dai veterinari del Pnalm, hanno potuto fare ben poco per salvargli la vita. Il veterinario del Parco nazionale, Dr.Leonardo Gentile, sospetta una malattia virale letale per gli animali domestici e selvatici. L’orso marsicano presentava una grave sintomatologia caratterizzata da compromissione dello stato generale e incoordinazione motoria.  E’ stato inviato all’Istituto zooprofilattico di Teramo per accertamenti necroscopici ed esami istologici. Il Presidente del  Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ,Giuseppe Rossi, ha commentato lo spiacevole episodio sottolineando che l’ente Parco deve fronteggiare la situazione incontrollata degli accessi alle strade forestali  percorse da fuoristrada, quad, motociclette, pascolo brado incontrollato e spesso abusivo, turismo a volte  invadente e non organizzato, tutelando ,così, gli ‘abitanti’.



Primo Piano

Agricoltura: Coldiretti a Regione, razionalizzare costi

In bilancio Molise 2012 individuare risorse per uscire da crisi
  16.01.12

 ''Il comparto agricolo molisano auspica un dialogo costruttivo con la Regione, indispensabile per traghettare il settore primario fuori dalla grave crisi economica in atto'': cosi' il presidente regionale Coldiretti, Amodio De Angelis, al termine dell'audizione dinanzi alla competente Commissione del Consiglio regionale, tenuta per discutere del Bilancio di previsione 2012. Nel documento consegnato la Coldiretti ha posto l'accento sulla necessita' di ''liberare, all'interno del Bilancio, risorse utili per destinarle al sostegno e alla ripresa del comparto''. (ANSA).



Alimentare: pastificio 'La Molisana' vince gara gastronomica

Competizione in Israele aggiudicata con spaghetto alla chitarra
 16/01/2012

Campobasso - Il nuovo spaghetto alla chitarra del pastificio ''La Molisana'' di Campobasso supera il test realizzato dalla rivista gastronomica ''Food Road'' e si piazza al primo posto della classifica nella competizione che si e' svolta in Israele. Otto chef si sono messi ai fornelli preparando altrettanti tipi differenti di spaghetti, assaggiandoli senza alcun condimento. La prova, che ha visto il coinvolgimento dei maggiori pastifici italiani ed alcuni israeliani, si e' svolta al buio (blind test). (ANSA).




DiVino scrivere e cantare... successo della manifestazione culturale a Poggio Sannita
                                                                                                      12.01.12

POGGIO SANNITA - La III° edizione della manifestazione DiVino scrivere e….cantare – organizzata dal comitato civico “Per Caccavone” che si è svolta sabato 7 gennaio a Poggio Sannita, ha avuto come protagonisti il vino e la poesia dialettale, due elementi che sono parte integrante della cultura e della tradizione poggese. In apertura, con l’inno d’Italia, è stato reso omaggio al 150° anniversario dell’unità d’Italia, alla presenza del Consigliere Regionale Domenico Izzi e dell’assessore della provincia di Isernia avv. Franco Del Basso. La manifestazione, divenuta col tempo l’appuntamento di maggiore interesse del periodo natalizio a Poggio Sannita, ha visto, sotto l’abile conduzione di Mario Torelli, alternarsi la recitazione di poesie agli intermezzi musicali. Molto apprezzato l’intervento del prof. Pacitti, una delle voci di spicco nel panorama culturale della nostra provincia. Quanto al concorso di vini, inserito nell’ambito della manifestazione, ben 15 sono stati quelli in gara; la giuria, sotto la guida del Presidente Carlo Miscischia ha premiato il vino del sign. Mario Palomba, da tempo apprezzato e stimato produttore locale. Un pubblico molto numeroso ha accompagnato e seguito con attenzione lo svolgersi della manifestazione, proseguita con un momento conviviale ( un ringraziamento particolare allo chef Renato Antinucci, a Domenico Marchesani e Di Pinto Giuseppe ) e tanta musica a cura di Giuseppe Orlando, Emilio Conti, Enrico e Giulio Ricci. Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata manifestata dal Presidente del Comitato Orazio La Rocca: “ancora una volta – ha dichiarato – il comitato ha centrato l’obiettivo a dimostrazione ulteriore del buon lavoro fatto; sono convinto che l’anno 2012, vedrà ancora appuntamenti di rilievo a Poggio Sannita”. Assente – e per l’ennesima volta – il sindaco Tonino Palomba.


COLLI AL VOLTURNO: L’Amministrazione Visco  e la Coldiretti contro la Simest
                                                                                                                            12.01.12                                                                                                 
Coldiretti e Colli al Volturno , così come tanti altri comuni della Valle del Volturno, insieme contro la Simest  spa – società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal Ministero dello Sviluppo economico- che si occupa delle iniziative imprenditoriali finalizzate a commercializzare sui mercati esteri prodotti contraddistinti da un italian sounding pur non avendo nulla a che fare con i prodotti del nostro territorio. L’esecutivo guidato dal sindaco Visco ha approvato un’apposita delibera ed ha il pieno appoggio della federazione provinciale della Coldiretti proprio per tutelare gli interessi delle imprese della filiera agroalimentare e che vede nel made in Italy ed in particolare nel settore agroalimentare, una leva competitiva e di sviluppo per il Paese.

 
Latte d'asina, nasce nel Vastese il primo centro di imbottigliamento del Centro Sud                                                   
                                                                                                        08.01.12
Nasce a Tufillo l’esclusivo centro di raccolta, lavorazione ed imbottigliamento del latte di asina. L’umile animale a grave rischio di estinzione torna prepotentemente alla riscossa in Abruzzo, nel Vastese. Nella splendida vallata di contrada Pozzitello, tra i Comuni di Tufillo e Palmoli, nasce l’esclusivo centro d’Abruzzo per l’ allevamento di asine di razza ragusana. Nella fattoria avviene la raccolta, la lavorazione e l’ imbottigliamento del prezioso latte di asina.
«Si tratta del primo impianto polifunzionale attrezzato del Centro-Sud Italia. - spiega il professor Nicandro Gambuto, che ha curato il progetto - E questo, grazie alla tenacia e al grande spirito imprenditoriale di Milva Cieri, proprietaria dell’azienda agricola estesa su 42 ettari, di suo marito Alessandro, di suo figlio Sveno Oscar e di un gruppo di piccoli imprenditori locali che hanno acquistato direttamente a Giarratana (RG) un nucleo di ben cinquanta asine di razza pura ragusana iscritte all’Associazione italiana allevatori della Regione Sicilia, particolarmente indicate per la produzione di latte. Questi asini di pregio vanno ad aggiungersi ad altri ventidue capi della stessa razza già presenti in azienda e acquistati in Calabria. In azienda, oltre a stalle e paddock semi aperti, è in fase di realizzazione il Centro destinato alla lavorazione e imbottigliamento del latte». Il tutto, occorre sottolinearlo, è stato reso possibile grazie all’elaborazione progettuale di Nicandro Gambuto, esperto del settore, che oltre ad aver promosso convegni nazionali tematici sul territorio Vastese in collaborazione con l’istituto superiore “G. Spataro” di Gissi e l’associazione culturale Abruzzo futuro di Liscia, ha permesso all’azienda di stipulare un accordo commerciale esclusivo con il Consorzio Nazionale Allevasini di Roma, che garantirà il ritiro del latte. «In Italia – spiega Gambuto - nascono ogni anno circa 18mila bambini con allergie gastrointestinali dovute alle intolleranze al latte di mucca e, per quelli che non possono essere allattati al seno, il latte d’asina che ha caratteristiche simili a quello materno, rappresenta una valida alternativa. Il latte d’asina è un vero e proprio farma-food studiato dalle Università di Camerino, di Palermo, del Molise, dal CNR, e dall’Istituto zooprofilattico della Sicilia, utile tanto per gli anziani affetti da osteoporosi, che per le donne in menopausa. Con il latte di asina si possono produrre, inoltre, probiotici, cioccolato, gelati, yogurt e dolci. E’ importante tra l’altro sottolineare- continua Gambuto- che questa nuova realtà produttiva nasce senza alcun contributo pubblico, ma solo con i risparmi di questi piccoli imprenditori che hanno creduto nel mio progetto e che hanno ridato vita ad una vallata mettendo a coltura oltre 150 ettari di terreni abbandonati.E sono nati anche dei posti di lavoro in un momento di grande dramma occupazionale. E’ indispensabile valorizzare l’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale per garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo e reddito in un quadro di piena integrazione del comparto con gli interessi economici e sociali del Paese. Tra l’altro il centro di Tufillo sarà anche un centro di didattica ambientale a servizio delle scolaresche che possono conoscere da vicino il mondo dell’asino con percorsi innovativi di onoterapia (pet- terapy con l’asino), onoturismo (passeggiate nella valle a dorso d’asino e degustazione di latte d’asina e di prodotti derivati direttamente in azienda), onodidattica (conoscenza dei processi produttivi aziendali, etologia e zoologia della specie)».
Bisognerà attendere la primavera per l’inaugurazione della struttura e l’inizio della produzione di latte con la nascita dei primi asinelli.
«Sarà la festa del territorio - dichiara Milva Cieri - che inizierà un nuovo percorso produttivo dopo l’abbandono dei campi». «Il Consorzio sarà vicino al nuovo processo produttivo - dichiara il presidente Milonis- per tutti gli allevatori che intraprenderanno questa attività».

Francesco Bottone




Nel Milleproroghe due misure per sostenere il settore primario (DL 216/11)

                                                                                                         08/01/12
Pesca e agricoltura non saranno penalizzate grazie a due importanti misure previste dal decreto Milleproroghe, approvato lo scorso 23 dicembre. Con il decreto, infatti, sono state stabilite due proroghe inerenti il Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura e il riconoscimento della ruralità degli immobili, al fine di sostenere gli imprenditori italiani.
Le due misure, ha dichiarato il Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mario Catania, rappresentano un risultato importante, che avrà effetti positivi su entrambi i comparti produttivi. La proroga del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura, infatti, aiuterà le imprese nella realizzazione delle azioni a sostegno del settore, supportandole in questa fase di delicata congiuntura economica.
Il decreto ha inoltre posticipato al 31 marzo 2012 la scadenza per le domande di riconoscimento degli edifici rurali. Questa misura, ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, "è un primo importante segnale d'attenzione politica alle gravi difficoltà delle imprese agricole''.
La proroga, infatti, intende garantire ai soggetti interessati un lasso di tempo maggiore per usufruire della possibilità, offerta dal Decreto Sviluppo, di presentare un’autocertificazione attestante il possesso ininterrotto da parte dell'immobile dei requisiti di ruralità. Una volta riconosciuti tali requisiti i proprietari degli edifici rurali saranno esenti dal pagamento di nuove imposte sugli immobili.
Il provvedimento rappresenta un atto doveroso e indispensabile da parte del governo, ha dichiarato la Confederazione italiana degli agricoltori (Cia), senza il quale tantissimi agricoltori vedrebbero sfumare la possibilità di regolarizzare i propri fabbricati rurali.
Per rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori sulla monovra, vista da molti come penalizzante per il settore primario, Catania ha ricordato che dopo questa prima fase incentrata sulla fiscalità immobiliare, seguirà una seconda fase, votata alla crescita e allo sviluppo.

FASI




Artigianato e musica entusiasmano Carovilli
                                                                                                       05/01/2012
                                                                                                      
Grande è stato il successo della “2a Mostra dell’artigianato locale”organizzata dall'Associazione 'Il Glicine' che si è tenuta a Carovilli il 30 dicembre scorso. Hanno partecipato ben 18 espositori con una grande varietà di lavori proposti a dimostrazione di quanto sia diffusa la passione per le attività artigianali che comportano abilità manuale e spiccato gusto artistico. Va sottolineato anche il fatto, non trascurabile, che numerosi sono stati i giovani espositori e ciò significa che queste attività non sono morte; al contrario proprio le giovani generazioni ne garantiscono il futuro. Inoltre il successo è stato decretato dal grande afflusso di persone, giunte da vari paesi della Provincia, che hanno letteralmente affollato i locali in cui avveniva l’esposizione, tanto che è stata avanzata la richiesta di prolungarne la durata nei prossimi anni. Sono questi i motivi principali per i quali occorre che le amministrazioni locali rivolgano una maggiore attenzione a questo settore e ne favoriscano lo sviluppo.
In serata si è tenuto il concerto  dei  “14 strings duo” mandolino e chitarra, composto da Tiziano Palladino e Isidoro Nugnes, e dell’orchestra “Accademia mandolinistica molisana”  che si propongono di diffondere sull’intero territorio nazionale la musica dei grandi autori che hanno composto per mandolino. Nata da un’idea di Tiziano Palladino, mandolinista e contrabbassista molisano, l’Accademia si propone la riscoperta, promozione e valorizzazione del mandolino e dei compositori molisani che in passato hanno dato lustro allo strumento ed alla Regione. Tra l’altro, nel programma della serata, insieme a musiche di Mascagni, Bizet, Manente e Calace sono stati eseguiti, con risultati esaltanti, due brani composti di recente da Don Mario Fangio, Parroco di Carovilli, per rievocare gli eventi salienti della vita di santo Stefano del lupo, nativo di Carovilli e suo patrono le cui ossa riposano nella chiesa di Santa Maria Assunta.
Si è potuto notare che alla leggerezza e lucentezza degli oggetti in rame realizzati da Filippo D’Aloise, ai gioiosi cristalli colorati di Sergio Scarpitti, ai pregiati lavori all’uncinetto ed a “filet” di Giuseppina Carnevale e ai delicati lavori al tombolo di Ester Paglione e altri ancora.
Si è vissuta, insomma, una serata densa di proposte, di stimoli culturali, di emozioni e ricordi.

Territorio - Qualità - Mercato: rivitalizzare le aree rurali                                                  
                                                                                                      29/12/2011

Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, si è fatto fautore dei prodotti tipici legati al territorio, che rifiutano di essere omologati come grandi prodotti industriali di enormi quantità e caratteristiche identiche, per essere smerciati in tutto il globo. L’Italia si caratterizza, invece, per prodotti di altissima qualità legati a piccoli territori ed il mercato mondiale sembra gradire questa tipicità diffusa nel mondo dal Ristorante Italiano.

A tal proposito Petrini dice: “Abbiamo bisogno di proteggere le culture locali, che hanno in sé molte informazioni utili in questi tempi di crisi ambientale, sociale ed economica; abbiamo bisogno di proteggere le economie locali, e i mercati di prossimità, che possono rivitalizzare le nostre aree rurali e farle tornare ad essere luoghi di benessere, di produzione di reddito, di occupazione giovanile; abbiamo bisogno di mantenere alte le bandiere del turismo, che non si nutre solo di visite alle città d´arte ma soprattutto di paesaggi agrari e di territori accoglienti”.

Una rivoluzione è già in atto. Le piccole comunità, i piccoli paesi, le produzioni tipiche per eccellenza non solo sono vivaci ed importanti, ma muovono anche il panorama politico, decretando la rinascita dei piccoli Comuni, delle fiere del territorio, delle manifestazioni storiche che conservano le tradizioni.

Dice a questo proposito Giuliano Poletti, il gran capo delle Cooperative: “La nuova agricoltura deve riconoscersi nei prodotti tipici di grande eccellenza e non ha nessuna struttura capace di portare questi prodotti in termini utili e remunerativi sul mercato. Bisogna fare una politica di segmentizzazione non solo della produzione, ma anche della filiera e della rete di utilizzazione finale. Visto dalla parte dei produttori agricoli questo è lo stesso problema che hanno posto i Ristoratori Italiani, che sono costretti a servirsi della grande distribuzione tedesca perché non esiste una rete italiana”.



Biologico ,Ronchitelli (Terra Sana Abruzzo): 'Accorciare la filiera e concordare i prezzi'
  
                                                                                                                                    27/12/2011
Ampliare la commercializzazione dei prodotti biologici, favorendo sia i produttori che i consumatori e riducendo al massimo la filiera. E' questo l'obiettivo del progetto "Ok, il prezzo bio è giusto!", che nasce su iniziativa dell'associazione di produttori regionali biologici "Terra Sana Abruzzo", presieduta da Andrea Ronchitelli, con il sostegno dell'assessore provinciale Angelo D'Ottavio.
"Stiamo organizzando - dice Ronchitelli (nella foto) - degli incontri nei vari Comuni per favorire il dialogo tra produttori e consumatori, in modo da avviare una contrattazione tra le parti e arrivare in un secondo momento a un protocollo. Ciò che vogliamo, d'intesa con Codacons e Federconsumatori, è arrivare a fissare i prodotti più richiesti, per poi chiedere dei quantitativi precisi alle aziende in modo da stabilire concordemente i prezzi. Nel momento in cui la merce è disponibile sarà direttamente il produttore, o la nostra associazione, ad occuparsi della consegna a destinazione".
Parlando degli incontri Ronchitelli spiega che il prossimo si terrà  a Città Sant'Angelo  e annuncia che sarebbe opportuno "coinvolgere le pubbliche amministrazioni, a cui si chiede di mettere a disposizione degli spazi che possano essere usati come magazzini. In questo modo il prezzo scenderebbe ulteriormente".
"Il settore del biologico è in espansione - commenta D'Ottavio - e progetti del genere sono già stati avviati positivamente in altre regioni. Si tratta di una proposta interessante perché consente di abbattere il prezzo fino al 15 per cento per cui va portata avanti con determinazione". In Abruzzo le aziende agricole sono 1.300 a cui si aggiungono 300 tra trasformatori e confezionatori.












































"In alto Molise l'artigianato è vivo e vegeto"                  
                                                                                                       22/12/2011

Lo dichiara l'associazione culturale 'Il Glicine' di Carovilli che per il 30 dicembre ha organizzato la seconda mostra d'artigianato locale


CAROVILLI. “Sono molte le persone convinte che l’artigianato sia ormai morto e sepolto – ha dichiarato Luciano Scarpitti, Presidente dell’Associazione “Il Glicine” – Noi siamo convinti del contrario. Crediamo che le lavorazioni manuali svolte con estro e fantasia e che in alcuni casi si avvicinano addirittura alla creazione artistica pura, esistono nei nostri paesi di montagna, ma sono relegate in angoli nascosti, quasi clandestine perché non sono incoraggiate, non esiste un interesse pubblico a farle sviluppare e crescere sebbene la gente le apprezzi sempre di più. Questi artigiani, uomini e donne, ai quali oggi si è aggiunto anche un certo numero di giovani – ha aggiunto Scarpitti – nella maggioranza dei casi si dedicano alle loro attività nel tempo libero, o dopo aver raggiunto la pensione, in laboratori o botteghe ricavate in casa o in qualsiasi altro ambiente disponibile, con i semplici mezzi a loro disposizione, ma armati di una grande volontà e passione. Noi siamo andati a cercarli e, sebbene non abituati a reclamizzare la loro attività, vedendo il nostro apprezzamento e anche la meraviglia per i lavori che ci venivano presentati hanno ceduto alle nostre insistenze di far conoscere le loro opere”. In tal modo siamo pervenuti all’idea di organizzare la “2a Mostra di lavori d’artigianato locale” da parte dell’Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche, “Il Glicine” che ha potuto contare sulla collaborazione dell’Assessorato al Turismo della Regione Molise, dell’Ente provinciale del Turismo di Isernia e dell’Unicreditbanca. Non si tratta di una mostra esaustiva, siamo appena al secondo tentativo, tuttavia abbiamo voluto raccogliere in alcuni ambienti di Carovilli, e per una sola giornata di venerdì 30 dicembre, una serie di lavori che vanno dall’uncinetto, al ricamo, alla maglia e passano anche al legno, alla pietra, al ferro al rame e alla ceramica. La manifestazione vuole richiamare l’attenzione dei cittadini, della società civile e delle amministrazioni locali su un comparto economico e culturale che rappresenta una risorsa umana e lavorativa di interesse assoluto per una crescita del territorio proiettata verso il futuro e legata alle tradizioni. “Il nostro obiettivo principale – dichiara il Presidente dell’Associazione “Il Glicine” – è quello di dimostrare con fatti concreti che se c’è la volontà è possibile far emergere dall’anonimato persone semplici e attività manuali ormai accantonate e depositate nel dimenticatoio della cultura, occorre soltanto attaccamento al territorio, alle tradizioni e lungimiranza politica. Il frenetico sviluppo economico del passato ha messo da parte tutto questo per privilegiare altre attività più moderne e più redditizie, dimenticando che la valorizzazione del nostro ambiente naturale e la conservazione dei nostri piccoli paesi è possibile soltanto se sapremo valorizzarne l’originalità. Proprio l’originalità che caratterizza le produzioni artigianali è un bene non tangibile che acquista sempre più valore man mano che si diffonde l’omogeneità insieme alle produzioni standardizzate dell’industria e alla corsa verso le città. L’Alto Molise nasconde capacità una volta note ed apprezzate, oggi patrimonio di poche persone appassionate”.
L’appuntamento è per venerdì 30 dicembre nella piazza di Carovilli, presso le sale: Società Operaia, Circolo Sociale e scalinata Municipio a partire dalle ore 9,30. La mostra sarà visitabile fino alle ore 19,00, tranne durante la pausa pranzo. Alle ore 19,00, per completare la giornata, si terrà presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta un concerto tenuto dall’Orchestra di mandolini e chitarre diretta da Tiziano Palladino





Luoghi di passaggio città di confine, importanza delle vie di comunicazione nello sviluppo del territorio:dai tratturi alle nuove arterie di collegamento .                       21/12/2012

Dopo l’invito ricevuto alla partecipazione alla biennale di Architettura che ha avuto luogo a Pescara, organizzata da Habitat lab, trasferiamo qui il nostro lavoro, che in quella occasione è stata presentato.
Una riflessione che viene da lontano, dalle nostre attività professionali, dall’impegno sociale e più in generale, da quella che fa di un uomo un essere sociale nella sua attività politica.
Un lavoro che si è concretizzato nell’incontro prezioso con il prof. Di Rico ed il suo centro studi
Gli studi professionali non generano solo metri cubi di cemento, o almeno non dovrebbero farlo, devono piuttosto essere crogiolo di idee ed innovazione.
Le ambizioni di crescita intellettuale sono refrattarie all’isolamento ed alla autoreferenzialità.
La PORTA DELLA TERRA, la definizione plastica di un confine , di un limite, il limes romano del perimetro dell’antica città aperta ad occidente verso il tramonto, verso il ”termine”. 1 km netto.
I termini romani, cippi lapidei protetti dal Dio Termine, divinità indipendente che vegliava sui confini dei poderi.
Entrare in una città rappresentava un passaggio visibile, netto, attraversavi una porta, riconquistavi la sicurezza di un luogo protetto conosciuto, familiare.
Fuori la terra da coltivare e l’altrove di luoghi e di facce straniere.
Queste erano le città delimitate dalla loro fondazione, da un solco, quello tracciato da un vomere e dalla definizione di assi di sostegno al disegno della città, una croce nelle direzioni nord sud e est ovest, attraverso le indicazioni sapienti di un agrimensore e dei suoi strumenti.
Attraversare un confine è sempre un atto di maturazione .
L’esperienza è un passaggio.
Allora guardiamo ai tratturi che facevano parte ancora di un mondo orizzontale fatto di città, di coltivazioni, di greggi in movimento sulla pelle della terra.
In seguito abbiamo scavato, cavato dalla profondità della terra il carbone, il petrolio, il gas.
Su queste nuove risorse abbiamo costruito il nostro sviluppo.
Dal sottosuolo “al piano”, in verticale.
E oggi? In un’epoca in cui si cerca di affrancarsi a fatica dalle fonti di energia fossile e si torna a guardare alle forze della natura, verso le quali i nostri pastori dovevano a volte ripararsi, a volte ringraziare gli dei che pregavano, riscopriamo il vento ed il sole.
E quali sono i nostri confini quale è la nostra frontiera?
La leggerezza, anche nelle nostre costruzioni prende il posto della gravità a soddisfare le ambizioni degli architetti, preoccupare gli ingegneri arrabbiare i carpentieri ed a meravigliare forse chi osserva e chi vive le città.
I nuovi percorsi ci attraversano, le città non hanno confini e la porta è stata sostituita da un “benvenuti a” che ti accoglie, senza soluzioni di continuità, attraverso confini solamente amministrativi.
Su quali strade faremo camminare il nostro sviluppo?
E la riflessione che lascio è che, probabilmente, i percorsi futuri saranno conosciuti solo da chi avrà la capacità di abbattere i confini che tengono le persone chiuse in cerchie ristrette.
Occorre anche in questo territorio cercare di aprire la mente ad un mondo sempre più piccolo che ci aspetta con le nostre idee le nostre capacità, quelle buone per l’esportazione.
Se è vero che questa città è un porto, questo territorio è un porto, organizziamoci per definire quali merci possono partire da qui.                               Arch. Agostino Monteferrante



Villa Santa Maria: Presentazione Calendario 2012 ‘Custode della Tradizione’        21/12/2011
                                                                                                                          
Il prestigio dell’Istituto Professionale Alberghiero di Villa Santa Maria si riconosce non solo dall’impegno e professionalità del Dirigente Scolastico, dei docenti e personale qualificato e di giovani allievi proiettati verso una professionalità all’insegna della creatività culinaria, ma anche attraverso l’organizzazione di serate di gala dove la cultura si esprime anche nel particolare. Ieri,20 dicembre, c’è stata la presentazione del Calendario 2012 non solo per commemorare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia  quale ultimo evento per l’anno in corso, ma principalmente per dare rilievo all’Associazione Culinaria “Custode della Tradizione” nata nel 2008 avente lo scopo di riunire tutti i cuochi italiani al fine di assicurare una difesa unitaria degli interessi morali,sociali e professionali della categoria.Nel 4°centenario della scomparsa di San Francesco Caracciolo,patrono di tutti i cuochi d’Italia,l’associazione ha dedicato un simbolo che raccontasse la storia della tradizione dei cuochi di Villa Santa Maria. Infatti nel simbolo sono impresse in rilievo la figura del cuoco, il casato dei Principi Caracciolo, le chiavi della tradizione e l’anno di nascita di Ascanio Caracciolo,al secolo San Francesco Caracciolo.
Il Calendario 2012 è stato presentato dal Presidente dell’Associazione Claudio Pellegrini che con celato orgoglio ha illustrato l’elaborazione del calendario avvenuta attraverso la partecipazione degli allievi dell’Istituto che si sono espressi con proprie ricette e rielaborazioni di antiche ricette per ogni mese.
Da apertura alla serata un aperitivo con prodotti ‘sfornati’ dall’Istituto,introvabili in commercio, con una scenografia composta da sculture in zucca e in burro. E proprio dalla riproduzione in burro di V.Emanuele II  e  Garibaldi, è nato il titolo del menù: ‘Immaginando il banchetto di Teano’ che riporto: Conforto dell’incontro(aperitivo), Tortino di verdure (antipasto), Raffiche capitoline (primo piatto), Agnello di ritorno (secondo piatto), Dolce Italia (dessert) e chissà se fosse andata così, quale sarebbe stato il risvolto della Storia.Non poteva mancare ,per concludere la serata, l’arte del pasticciere agnonese Gerri, con la riproduzione in cioccolata della Tavola Osca e le praline al tartufo bianco (eccezionali!) donati ad esponenti politici e giornalistici presenti all’evento.





















































Ortona: L’Agricoltura Biologica in Abruzzo – Tra qualità del prodotto e difficoltà di espansione del mercato.                                                                                                21/12/2011


Il convegno tenutosi il 20 dicembre all’ Agriverde in Villa Caldari,ha visto la partecipazione di esperti di settore  e Presidenti di Associazioni. Dopo una panoramica del progetto di Terra Sana Abruzzo, il Presidente Regionale  Andrea Ronchitelli ha sottolineato come  l’agricoltura biologica abbia  subito negli ultimi mesi un incremento pari al 12%,ma nonostante l’aumento della qualità del prodotto venduto, le aziende di settore sono in sofferenza . Il progetto presentato dal Presidente che abbraccia la filiera corta ed un mercato internazionale, deve partire da dei presupposti che a livello collettivo, creino quelle conoscenze ed informazioni necessarie per un ampliamento del mercato biologico. Fondamentali risultano essere la ristorazione collettiva (mense ospedaliere, scolastiche), l’introduzione del concetto di agricoltura biologica partendo dalle scuole primarie attraverso proiezioni di cartoons sul ciclo biologico e convenzionale,quali segmenti di percorso necessari.

Nella fattispecie è importante il rapporto di fiducia ,oltre alla qualità del prodotto, che si deve instaurare tra produttore e consumatore, bypassando quelle ‘compressioni’ che dequalificano il prodotto ad un costo finale basso.

E cosa importante è la diversificazione dell’impresa, dando un valore all’azienda in termini di tutela ambientale. Gli ulteriori interventi di Giannicola Di Carlo-membro del Consiglio Direttivo UPBIO (Unione Produttori Biologici) ; di Natale Marcomini-Presidente Nazionale Terra Sana Italia; di Fabrizio Tota-Titolare Cominter-Bio Agenzia di broker alimentari; di Vittorio Ruggieri-Vice Coordinatore Regionale CODACONS, vertevano sulla gestione del territorio,sul recupero dei terreni incolti, sull’utilizzo delle risorse umane, su mense biologiche come espansione di mercato, il tutto in un’ottica di facilitazioni di accesso al credito visto che al momento non esistono finanziamenti  regionali  per la filiera corta.

Maggiore credibilità, informazione ed operatività nel settore bioagricolo sono fattori essenziali che vanno anche a contribuire ad una riduzione della spesa pubblica sanitaria. Come? …Mangiar sano e sapere cosa si mangia, migliora la vita!

150 anni di storia italiana raccontati attraverso l’agricoltura. Nell’incontro con Fini a Montecitorio la Cia ripercorre le trasformazioni delle campagne dal 1861 a oggi.                                 19/12/2011    
                          





















































Alla Camera dei Deputati il convegno nazionale della Confederazione. Il presidente Politi: rimodellare l’impresa alle esigenze del presente, ma custodire e valorizzare la ricchissima eredità delle tradizioni contadine nazionali.


L’Italia è un paese agricolo di nascita. E dal 1861 a oggi la sua storia si intreccia continuamente con le trasformazioni del settore primario, tanto che anche adesso, dopo 150 anni, la ruralità è parte integrante del nostro “corredo genetico”. È per questo che nel convegno “L’agricoltura nei 150 anni dell’Unità d’Italia”, svoltosi il 15 dicembre a Montecitorio alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini, la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha voluto raccontare l’Italia attraverso la vita nei campi.

“Nell’evoluzione del mondo rurale italiano -ha affermato il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi, intervenendo al convegno- sono scritti tutti i più importanti cambiamenti economici, sociali e territoriali del nostro Paese: dalle lotte per la terra alla nascita delle organizzazioni contadine, dai rapporti feudali alla conduzione diretta, fino al passaggio da società rurale a industriale e alle trasformazioni degli assetti produttivi, del paesaggio agrario e dell’uso del territorio”.

Le tradizioni e i modelli sociali della ruralità -spiega la Cia- hanno lasciato il segno nella nostra società, mentre la progressiva marginalizzazione di questo settore, una volta davvero primario nell’economia italiana, racconta perfettamente il suo radicale mutamento. E oggi “la più grande sfida per la nostra agricoltura -ha detto il presidente della Cia- è trovare la strada dello sviluppo senza disperdere la propria identità sociale e culturale. Quindi rimodellare la struttura dell’impresa secondo le mutate esigenze del mercato, senza perdere la ricchissima eredità delle nostre tradizioni agricole, che continuano a costituire il valore aggiunto della nostra agricoltura, e quindi un’eredità unica da valorizzare, non solo per il suo spessore culturale, ma soprattutto per le potenzialità economiche”.

Gli agricoltori italiani sono depositari di una cultura e una conoscenza che possono fare la differenza rispetto ai nostri competitor. Ed è per questo che “la Cia -ha continuato Politi- si è sempre impegnata in questa doppia direzione: da un lato lo la competitività e dall’altro la tutela dei saperi antichi che oggi rendono unico il ‘made in Italy’ agroalimentare nel mondo. Un patrimonio che, però, va continuamente aggiornato se non si vuole che una grande ricchezza si trasformi in un handicap di fronte alle esigenze dell’economia moderna”.

Nel convegno a Montecitorio, quindi, la Cia ha deciso di dare un ulteriore contributo alle celebrazioni per l’Unità d’Italia dopo la Festa nazionale dell’Agricoltura che si è svolta a settembre a Torino. E questa volta ha deciso di farlo “riscrivendo” la storia del Belpaese dal proprio punto di vista, e costruendo un affresco nuovo di questi 150 anni visto da quattro punti di vista fondamentali, affrontati da altrettanti interventi di alto valore scientifico. Con la relazione del professor Adolfo Pepe dell’Università di Teramo è stata approfondita la storia delle organizzazioni agricole, mentre il professor Augusto Marinelli dell’Università di Firenze è intervenuto sulle “trasformazioni delle strutture e le politiche agrarie”. La professoressa Maria Cristina Treu del Politecnico di Milano si è soffermata sulla storia dell’evoluzione del paesaggio agrario, che ha continuamente ridisegnato il volto dello Stivale. Infine, la relazione del professor Sergio Givone dell’Università di Firenze ha approfondito un tema più specifico: “dalle trasformazioni idrauliche al riso nella storia d’Italia”. Ha presieduto i lavori il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi.



"Giovani e Coesione"                                                                     19/12/2011

E' il tema trattato dal Prof.Paolo Tanzj ad Agnone. Concordando sulla riunificazione tra i territori dell'Abruzzo e Molise,il Professore, sostiene che occorre mirare ad un "Parlamentino di Comuni" ossia un consorzio tra Comuni dove prendono parte tutti i sindaci con lo scopo di indire riunioni per stilare programmi di fattibilità per queste due terre e costituire una 'cassa comune' per rilanciare i territori. E probabilmente un consorzio del genere potrebbe anche ottenere finanziamenti dall'Unione Europea. I giovani rappresentano la chiave per dare nuova linfa alle radici dell'Abruzzo e Molise.
Chissà qual'è il parere del Consigliere Regionale Paolo Palomba in merito al 'Parlamentino dei Comuni' visto che è uno dei promotori della riunificazione dell'Abruzzo e del Molise.

Tracturo 3000                                                                               17/12/2011

 “Tracturo3000″ una  spedizione tecnico-scientifica volta alla riscoperta del tratturo che da L’Aquila giunge fino al Tavoliere delle Puglie, in particolare alla città di Foggia. Con i suoi 244 Km è il Tratturo più lungo d’Italia e vanta origini che si fanno risalire all’epoca  Romana. Per questo è stato definito “Tratturo Magno” o “Tratturo Regio”. Per secoli questo è stato teatro della “transumanza”, la migrazione stagionale delle greggi che i pastori spostavano dalla montagna in pianura e viceversa.
Tracturo 3000 è un “work in walk” che vede coinvolto un gruppo di escursionisti, architetti, veterinari, pastori, fotografi e cineoperatori, impegnati nello studio e nella riscoperta dell’antica via di collegamento tra Abruzzo e Puglia. Greggi di ovini accompagnano  i nuovi transumanti lungo il percorso, rintracciato con esattezza catrografica e storica. Un’iniziativa,conclusasi ad ottobre, patrocinata dal Senato della Republlica, Regione Abruzzo, Comune dell’Aquila e di Castel del Monte, che ha proposto  di aprire la strada ad un particolare, ma molto diffuso, tipo di turismo, riservato agli amanti delle lunghe camminate a piedi e a stretto contatto con la natura e territori incontaminati. Un’esperienza già testata, con ottimi risultati, in altre zone d’Europa (vedi il Camino de Santiago de Compostela) che potrebbe rappresentare una risorsa importante per tutte le aree interessate dal percorso. Il racconto delle nove tappe del viaggio sarà riportato nel blog  del sito internet www.tratturomagno.it. Un segno dei tempi che cambiano: un tempo per conoscere gli eventi che avevano accompagnato i pastori nella loro traversata occorreva aspettare il loro ritorno a casa. Oggi basta cliccare su un link e l’aggiornamento in tempo reale è servito. Una comunicazione veloce che però non intaccherà le suggestioni, i colori e le emozioni della navigazione lungo «l’erbal fiume silente».

AGNONE – 8 dicembre 2011 – Una ‘Ndocciata  al sapore di cioccolatini al tartufo.

Ancora una volta il pasticciere agnonese,Gerri Labbate, con la sua creatività artigianale ha omaggiato la ‘Ndocciata  dell’Immacolata  con la creazione del cioccolatino  al tartufo bianco .

“A dire la verità, spiega Gerri,la pralina al tartufo bianco pregiato ha fatto il suo esordio alla prima fiera del tartufo tenutasi ad Isernia, ma l’appuntamento di oggi era troppo appetibile per non far degustare il prodotto alle migliaia di visitatori che si sono recati ad Agnone”. Il cioccolatino è avvolto da cioccolata fondente a protezione dell’anima in tartufo bianco  pregiato alla quale si aggiungono  delle nocciole che esaltano il gusto del prodotto. Provare per credere…parola di Gerri.

CASEARI da dieci generazioni…

….Il Caseificio Di Nucci è un nome riconosciuto a livello nazionale per l’eccellenza dei suoi prodotti , un marchio che fa del Molise una regione attenta alla qualità mantenendo intatta la tradizione a partire da Leonardo Di Nucci nato nel 1661. Una famiglia che da padre in figlio ,attraverso le regole del buon padre di famiglia (cosa rara al giorno d’oggi),conserva le tradizioni,trasmette l’amore per il proprio lavoro,insegna il metodo per un prodotto genuino,che si circonda di giovani lavoratori consapevoli di aver imparato un mestiere che difficilmente potrà conoscere la parola “crisi”e che nei laboratori del caseificio,luoghi efficienti e salubri,manualmente lavorano la pasta filata creando forme che, fresche o stagionate,apparecchiano le nostre tavole. Ho sempre visitato cantine di vini, immensi spazi con botti enormi,con scaffalature ricche di bottiglie alcune delle quali con visibili ragnatele (…una chicca che sta ad indicare l’annata…o dimenticanza di spolverata?), e non avevo idea di una” cantina” di caciocavalli, disposti in ordine, appesi su scaffali a parete e che a secondo dell’esposizione nei vari ambienti, subiscono una stagionatura diversa. Non c’è da meravigliarsi se il Caseificio Di Nucci,negli anni, ha scalato il successo con riconoscimenti ed apprezzamenti locali,regionali,e nazionali. “Franciacorta in Bianco”,la più blasonata rassegna nazionale sui formaggi,ad ottobre 2011 ,ha premiato Franco Di Nucci con l’ambito premio all’Eccellenza,un riconoscimento alla carriera finora assegnato solo a tre aziende in Italia. Anche la partecipazione a “Sapori del Sud”,a cui partecipò l’optimum dei formaggi meridionali, lo vide insigne del primo premio. Apprezzamenti anche su riviste specifiche, Baccus che quest’anno ha dedicato uno spazio importante al Caseificio Di Nucci con i suoi caciocavalli e alla tradizionale Zuppa alla Santè, pietanza agnonese per antonomasia. Il Sole 24 Ore,nella veste del gastronauta Davide Paoloni, che per ogni regione d’Italia indica uno o più prodotti tipici e relativi produttori,ha menzionato il Caseificio Di Nucci. E non di meno è il riconoscimento da parte del Vaticano essendo suo fornitore ufficiale. Una curiosità è dettata dall’esistenza,nel caseificio, di un piccolo museo che, dall’antico “callarone” in rame degli inizi dell’800 agli ultimi manufatti in legno ad opera di Antonio Di Nucci,padre di Franco, mette in risalto l’antica attitudine del vecchio massaro,che non solo sapeva lavorare il latte,ma doveva anche fabbricarsi gli strumenti da lavoro. Ora tocca alla nuova generazione Di Nucci con Serena,laureata in economia aziendale con specializzazione in risorse agroalimentari e del turismo;con Antonia laureanda in giurisprudenza e che si occuperà dell’aspetto legale/amministrativo aziendale;con Francesco,giovane studente , con propensione alle scienze delle tecnologie alimentari che curerà il settore qualità/produzione. Giovani promettenti che attraverso nuove metodologie , nuove idee e la consapevolezza di portare avanti un’azienda di prestigio, contribuiranno non solo ad una maggiore valorizzazione del territorio ma porrano, nei giovani, la fiducia che, con gli studi giusti e il ritorno alla terra , si può creare un proprio futuro.

PARCO ARCHEOLOGICO – RIORGANIZZARE IL TERRITORIO

Una nuova concezione del territorio dell’Alto Molise e dell’Alto Chietino , una nuova organizzazione delle risorse storico-archeologiche del territorio, in poche parole il Parco Archeologico dell’Alto Sannio. Un progetto che da oltre un anno stanno portando avanti Nicola Mastronardi,Direttore delle Biblioteche riunite di Agnone,ed Armando Falasca,Presidente dell’Archeoclub di Schiavi d’Abruzzo. L’intendimento è quello di creare il Parco Archeologico dell’Alto Sannio avente carattere interregionale, sorpassando i confini regionali ed amministrativi (determinati negli anni ’60) ,considerando il territorio come un’unica entità. Ciò presuppone la creazione di un sistema territoriale che unisca tutte le realtà che oggi fanno parte dell’archeologia sannita. E’ un patrimonio inestimabile,fatto di siti distribuiti a largo raggio e scollegati tra loro e ciò non permette un’offerta turistico-culturale concreta. Molte delle misure europee favoriscono iniziative territoriali che abbracciano diverse realtà amministrative soprattutto per territori come l’Alto Sannio,diviso tra due regioni. Allo stato attuale,c’è un forte interessamento da parte della Sovrintendenza della Regione Abruzzo, decisa a supportare le prossime attività del Parco Archeologico. Il progetto è così articolato: Il Parco Archeologico dell’Alto Sannio vedrà,in una prima fase, il coinvolgimento di tre paesi:Schiavi d’Abruzzo,Pietrabbondante ed Agnone. Lo step successivo è quello di coinvolgere altri comuni del comprensorio quali Capracotta,Vastogirardi,Carovilli,San Pietro Avellana,Quadri e così via. Per fare ciò occorre creare una rete di collegamento tra i siti archeologici sanniti più importanti del territorio dando origine ad itinerari turistici regionali con risvolti occupazionali e di rinascita dell’intera zona interna. Ma per fare le cose in grande occorre iniziare dal piccolo come procedere a lavori di sistemazione di molti siti archeologici che oltre a possedere un’ingente mole di reperti sanniti ,ancora non disponibili al pubblico, dovrebbero essere muniti di apparecchiature e programmi multimediali per offrire una visione globale dell’Alto Sannio.

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